
Concordato Preventivo Biennale: attenzione alle cause di cessazione e decadenza
Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) rappresenta un’opportunità significativa per professionisti e imprese che desiderano pianificare con maggiore certezza il proprio carico fiscale per gli anni 2024 e 2025. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli delle condizioni che possono causarne la decadenza o determinare la cessazione anticipata.
In questo articolo, analizzeremo in modo chiaro e conciso le principali cause di decadenza e cessazione del CPB.
Cause di Cessazione
L’art 21 del Dlgs 13/2024 stabilisce che il CPB per i soggetti ISA cessa di avere efficacia se si verificano situazioni in grado di modificare in modo significativo i presupposti sulla base dei quali era stato stipulato l’accordo tra Fisco e Contribuente, nello specifico:
- Cessazione dell’attività;
- Modifica dell’attività rispetto a quella esercitata nel periodo preso a base per il CPB nel corso del biennio concordato (se la modifica rientra in un gruppo di settore al quale viene applicato il medesimo coefficiente di redditività non ha rilevanza per i contribuenti forfettari);
- Adesione al Regime Forfettario L.190/2014;
- Superamento del limite dei ricavi di cui all’art. 1 c. 71 L 190/1994 in misura superiore al 50%;
- Si sono verificate operazioni di fusione, scissione, conferimento (sia di rami che aziende) o modifiche della compagine sociale da parte della società o associazioni di cui all’art. 5 TUIR;
- Superamento del limite dei ricavi stabili dal decreto di approvazione (o revisione) degli ISA oltre il 50%;
- Presenza di circostanze eccezionali con riduzione della base imponibile superiore al 30%.
E’ importante ricordare che se una delle cause sopra elencate si manifesta nel secondo anno di applicazione del concordato l’accordo rimane comunque valido per il primo anno.
Cause di Decadenza
A differenza di quanto sopra, le cause di decadenza fanno cessare l’accordo fin dall’origine e quindi per entrambi gli anni (art. 22 Dlgs 13/2024).
In questo caso restano dovute le imposte e i contributi determinati tenendo conto del reddito e del valore della produzione netta concordati se maggiori di quelli effettivamente conseguiti.
Le principali cause di decadenza sono:
- Accertamento, nei periodi d’imposta oggetto del concordato o in quello precedente, di attività non dichiarate o l’inesistenza o l’indeducibilità di passività dichiarate per un importo oltre al 30% dei ricavi dichiarati;
- Violazioni constatate che integrano le fattispecie di cui al Dlgs 74/2000 (reati tributari) relativamente ai periodi di imposta oggetto del concordato;
- Aver commesso altre violazioni di non lieve entità elencate all’art.22 Dlgs 13/2024;
- Comunicazione inesatta dei dati ISA tale da generare un minor reddito concordato superiore al 30%;
- Omesso versamento delle somme dovute a seguito di concordato ed il verificarsi di cause di esclusione ex art.11 e 10 c. 2 Dlgs 13/2024;
- Modifica o integrazione della dichiarazione dei redditi ai sensi dell’art. 2 c.8 Dpr 322/98, i dati e le informazioni dichiarate dal contribuente determinano una quantificazione diversa dei redditi o del valore della produzione netta rispetto a quelli in base ai quali è stato accettato il CPB;
- Nella dichiarazione dei redditi sono stati indicati dati non corrispondenti a quelli comunicati ai fini della definizione della proposta di concordato.
In questi ultimi due casi la circolare 18/E/2024 ha stabilito che le modifiche, per essere rilevanti, devono determinare un minor reddito o valore netto della produzione oggetto del concordato per un importo superiore al 30%.
Se hai dubbi e domande o vuoi una consulenza personalizzata, contattaci!